Quanto conosci la privacy e quanto sei compliance ? Scarica il White Paper

Guardiamoci intorno. Analizziamo le nostre azioni. Quante attività svolgiamo che impattano con la tutela del dato personale?
Alla mattina appena svegli leggiamo le mail dal cellulare o dal tablet oppure apriamo Whatsapp, o magari navighiamo in internet per conoscere le ultime notizie. Ma sono così sicuri? Ci siamo preoccupati di cosa abbiamo su questi strumenti (foto, indirizzi, informazioni, codici)? Abbiamo attivato le sicurezze necessarie?
Usciamo di casa e troviamo la videosorveglianza condominiale o dl negozio a fianco, percorriamo la strada per arrivare in ufficio e su alcuni pali sono installate videocamere per la sicurezza o l’ordine pubblico. Oppure andiamo al lavoro con la vettura. Navigatore con geolocalzzazione attivata? App scaricate dove inviamo tutte le informazioni relative al percorso o allo stato della vettura o collegamento con il cellulare in modo da avere la rubrica a portata di touch? (dove andranno poi i miei dati?)
Finalmente arriviamo al lavoro. Caffè e accensione del pc: User e password (sicura?) Ci attacchiamo alla rete controlliamo la posta, navighiamo (dove, come, perché, ci profilano?). Siamo certi di aver attivato tutte le sicurezze necessarie? Alla fine dobbiamo proprio far sapere agli altri cosa facciamo? O cosa abbiamo sul nostro hard disk?
E se effettuiamo acquisti on line o ci connettiamo alla nostra banca siamo certi che nessuno possa impossessarsi dei nostri dati?
Vogliamo aggiungere i dati biometrici? Quando ci fanno firmare su una tavoletta grafica oppure viene richiesta l’impronta della mano o l’impronta digitale per accedere in un luogo? (lo sappiamo che il Garante richiede un sistema alternativo obbligatorio?)
Ma continuiamo: i nostri dati sensibili relativi alla nostra salute come sono gestiti? Come sono tutelati? Ci preoccupiamo o lasciamo che altri ne facciano quello che vogliono.
Poi torniamo a casa e cominciamo a navigare sui social o a chattare, visto che (meno male) in ufficio è vietato, e allora abbiamo coscienza di chi c’è dall’altra parte della rete? Siamo sicuri di cosa vogliamo mettere in rete o dire adesso o poi dobbiamo in un secondo tempo pentircene? (quello che è in rete difficilmente viene cancellato). Cosa vogliamo postare? Il pc di casa lo riteniamo sicuro o non ci siamo mai preoccupati? Informiamo ed educhiamo i nostri figli ai pericoli della rete?
E se sono un imprenditore o un responsabile, sul luogo di lavoro, come tratto i dati personali? Mi preoccupo della tutela delle persone e dei beni aziendali? Un attacco informatico, per non curanza, può mettere in ginocchio intere organizzazioni. Ho fatto l’analisi dei rischi?
Oppure possono fisicamente rubare e copiare i dati. Mi sono preoccupato di formare/informare le mie persone? Mi preoccupo di conservare i dati, attraverso un corretto back up? Verifico l’impatto con lo statuto dei lavoratori?
Ho un sistema organizzativo che gestisce la Privacy? Ho tutta la documentazione necessaria (DPS, lettere di nomina, Policy, etc)? Ho individuato tutte le figure necessarie (responsabile, incaricati, amministratore di sistema)? Ho implementato le sicurezze logiche, fisiche ed organizzative?
Come Titolare del trattamento ho la piena responsabilità di cosa succede al dato e, in alcuni casi, sono anche perseguibile penalmente.
Allora abbiamo preso coscienza di cosa vuol dire controllare il dato personale o per noi la Privacy è solo quella riga gialla disegnata per terra per non farci avvicinare alle spalle e sentire cosa viene detto?
Abbiamo coscienza di cosa vuol dire dato personale?
DATO PERSONALE
QUALUNQUE INFORMAZIONE RELATIVA ALLA PERSONA FISICA. E’ PROIEZIONE DELLA PERSONA STESSA IDENTIFICATA O IDENTIFICABILE, ANCHE INDIRETTAMENTE, MEDIANTE RIFERIMENTO A QUALSIASI ALTRA INFORMAZIONE, IVI COMPRESO UN NUMERO DI IDENTIFICAZIONE PERSONALE.
Sappiamo cosa vuol dire trattamento o consideriamo trattamento solo quando uno prende il nostro nome e cognome, lo sai che anche effettuare una fotocopia è un trattamento?
E i dati sensibili?
DATI SENSIBILI
I DATI PERSONALI IDONEI A RIVELARE L’ORIGINE RAZZIALE ED ETNICA, LE CONVINZIONI RELIGIOSE, FILOSOFICHE O DI ALTRO GENERE, LE OPINIONI POLITICHE, L’ADESIONE AI PARTITI, SINDACATI, ASSOCIAZIONI OD ORGANIZZAZIONI A CARATTERE RELIGIOSO, FILOSOFICO, POLITICO O SINDACALE, I DATI PERSONALI IDONEI A RIVELARE LO STATO DI SALUTE E LA VITA SESSUALE.
Ci preoccupiamo di leggere attentamente i documenti che ci forniscono?
L’informativa che ci viene data è esaustiva, la leggiamo bene, comprende tutte le informazioni in modo chiaro e leggibile? E’ chiaro cosa viene fatto del nostro dato? E se non ci viene fornita la richiediamo?
I dati che ci richiedono sono pertinenti o eccedenti?
E il consenso lo forniamo sempre o lo troviamo già “autorizzato” (flaggato), è chiaro ed esplicito? Siamo sicuri e certi di cosa autorizziamo? Prestiamo attenzione che non ci arrivino informazioni commerciali o telefonate indesiderate?
Insomma tuteliamoci.
“Nessuno può farti sentire inferiore senza il tuo consenso”
Eleanor Roosevelt
First Lady Statunitense. Moglie di Franklin Delano Roosevelt
(1884 – 1962)
Quante domande e quante cose da conoscere che impattano sia sulla vita privata che su quella lavorativa.
D’altronde il dato personale siamo noi, e le informazioni sono nostre e decidiamo noi cosa farne.
Per fortuna ci vengono in aiuto: Il Dlgs 196/2003, tutti i provvedimenti del Garante della Privacy, la giurisprudenza con le varie sentenze ed i professionisti esperti come noi.
Lo sai che sul sito del Garante trovi tante linee guida?
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