Ecco perché temporeggiare sul GDPR può diventare un errore irreversibile

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Dematerializzatore® Tour 2018:
Davvero l’approccio corretto al GDPR è l’intramontabile filosofia del “vediamo come va?”

 

Caro collega, ormai ci siamo.

E’ come quando prendi l’aereo. Tanti preparativi, le valigie da chiudere, il viaggio in aeroporto, i tempi calcolati per arrivare due orette prima.

Poi, tutte le procedure d’imbarco. I controlli ai nastri di sicurezza, l’attesa al Gate, il panino leggero per evitare turbolenze nell’intestino, sapendo di dover passare le prossime ore legato ad un sedile che sembra non più grande di un seggiolone per bambini.

Sali a bordo, l’aereo che inizia a muoversi, la graziosa hostess che gesticola facendoti vedere le procedure di emergenza (che non guardi minimamente perché presti più attenzione alla hostess), mentre il velivolo percorre quella pista che sembra non finire mai.

Poi, finalmente, una curva a 90° e dal finestrino si srotola davanti ai tuoi occhi la lunga lingua d’asfalto.

Ormai ci sei quasi.

I giri del motore aumentano, si alza l’urlo cupo dei reattori, il pilota sgancia i freni e senti la schiena comprimersi contro il sedile.

Inizia la lunga rincorsa tra rumori, vibrazioni, qualche scossone e da sotto al sedere sembra che l’aeroplano si stia alzando.

Ma no, non è ancora così. Guardi fuori e ti sembra di andare a 300km/h, però i carrelli sono ancora piantati sull’asfalto.

Poi, con un movimento fluido ma repentino, il muso si alza verso il cielo e in men che non si dica stai già volando sui tetti della città.

Quello è il momento più rilassante, perché per arrivare fino a lì ti sembra sempre di aver vissuto due/tre giorni da sveglio, per tutti i preparativi che ci sono dietro alla partenza e il tuo inconscio sa che hai appena superato la fase più pericolosa del volo.

Sei a migliaia di metri dal suolo, costretto per qualche ora a lasciarti alle spalle praticamente tutto.

Hai chiuso il gas? Hai dimenticato le finestre aperte? Ti sei scordato le chiavi nella serratura della porta? Hai lasciato l’antifurto scollegato? Hai svuotato il freezer prima di staccare la corrente? Hai lasciato i viveri nella ciotola del criceto? Hai aperto tutte le raccomandate? Hai preso tutte le valigie dal taxi?

Che tu abbia fatto tutto o meno, ormai sei in cielo. Quel che è fatto è fatto.

Partire in aereo richiede un’organizzazione mentale mica da poco. Devi pianificare un sacco di cose senza dimenticare nulla perché ogni dimenticanza è irreversibile.

Volare richiede anche una notevole disciplina perché la tua organizzazione personale deve collimare con l’organizzazione del trasporto aereo, con le sue regole e con le regole – ancor più specifiche – della linea che hai scelto per viaggiare.

Devi arrivare per tempo, il bagaglio deve avere certe dimensioni, devi ricordarti di fare una serie di cose in casa e in ufficio prima di andare via, perché – come da regolamento – per diverse ore non potrai comunicare con nessuno.

Quindi se hai dimenticato qualcosa te lo devi realmente lasciare alle spalle, penserai alle eventuali conseguenze solo una volta atterrato.

L’aereo è un mezzo di trasporto inflessibile, scordati che il comandante possa fare marcia indietro, perché ti sei accorto di aver lasciato i tuoi costosi occhiali da sole sul lavandino del WC.

A meno che…….

“Houston, abbiamo un problema”

Quella volta in cui la dimenticanza di un passeggero sbadato convinse
il comandante a fare dietro front

Circa 10 anni fa, dopo aver preso un aereo praticamente di corsa – presentandomi in aeroporto appena 50 minuti prima del decollo e con una valigia da imbarcare – mi ritrovavo a guardare il panorama poco dopo il decollo.

Qualcosa non aveva funzionato nella mia organizzazione personale ed ero piuttosto trafelato, per via dello stress e del timore di perdere quel volo che dovevo prendere a tutti i costi per lavoro.

Ma fortunatamente ce l’avevo fatta e stavo staccando la spina, lasciandomi alle spalle tutto il trambusto di quell’ora prima del decollo, fatto di corse sfrenate e di costanti sbirciate all’orologio.

Non appena spento il segnale delle cinture di sicurezza, un signore distinto si è alzato dal sedile accanto al mio e si è avvicinato ad una hostess, dicendole qualcosa a bassa voce.

Nonostante quasi bisbigliasse, ho sentito perfettamente le sue parole:

“signorina, le devo dire una cosa. Sono praticamente certo di aver dimenticato il mio secondo cellulare acceso, dentro il bagaglio che ho messo nella stiva. Spero non sia un problema. VEDA LEI cosa fare.”

VEDA LEI COSA FARE?

La ragazza sapeva benissimo cosa fare, non aveva proprio nulla da vedere.

Erano ancora gli anni delle vecchie batterie al litio, che non andavano molto d’accordo con le temperature estreme e la vicinanza di pellami e materiali infiammabili.

Il dramma dell’11 Settembre era ancora relativamente vicino e il tema della sicurezza in volo stava via via prendendo una fisionomia sempre più regolamentata e complessa.

Se queste condizioni si presentavano dentro la pancia di un aereo, la faccenda diventava piuttosto problematica.

Dopo aver riferito la cosa al comandante, l’aereo ha invertito immediatamente la rotta per atterrare poco dopo da dove eravamo partiti.

Tra lo stupore generale.

Una volta a terra, il comandante ha preso il passeggero e lo ha accompagnato bruscamente sulla scaletta di prua.

Nel frattempo, dal finestrino guardavo il personale di terra mentre – una ad una – tirava giù dalla stiva tutte le valigie.

Il signore si è infilato sotto alla pancia dell’aereo ed è scomparso dalla mia vista. Non saprò più niente di lui, perchè mezz’ora dopo il velivolo è ripartito lasciandolo a terra.

Qualche notizia in più l’ho appresa nei giorni seguenti, perché uscirono alcuni articoli sui quotidiani online.

L’uomo sbadato, è stato accompagnato alla stazione di polizia dell’aeroporto dove gli è stata comminata una sanzione da un migliaio di euro e negli articoli si parlava di una possibile denuncia per interruzione di pubblico servizio.

La lezione Digitale che si nasconde dietro alla storia dell’uomo sbadato con il cellulare
acceso nella stiva, che devi assolutamente fare tua in vista del GDPR

Vedi, il GDPR ha molte analogie con il viaggiare in aereo.

Da un lato hai tutti i compiti da espletare, che rientrano nella sfera della tua organizzazione personale, o aziendale in questo caso.

Così come devi preparare la valigia rispettando certi requisiti, allo stesso modo devi organizzare i DATI della tua impresa in modo da poter organizzare delle procedure di protezione dei dati personali di clienti, dipendenti, fornitori.

Dall’altro, c’è un regolamento internazionale da rispettare che richiede disciplina, che ti impone di strutturare dei processi dimostrabili da condividere con gli organi di controllo.

Per entrambi i livelli organizzativi – quello aziendale e quello internazionale – ti occorre una preparazione adeguata.

Non puoi pensare di rimanere alla finestra, dicendo “vediamo che succede”, oppure “vediamo come va”.

Perché nel momento in cui un cliente dovesse chiederti di esibire il tuo registro del trattamento dei dati, per sapere come cancellerai le sue informazioni personali da tutti i tuoi database, non potrai rispondere “le faccio sapere”.

Perché il cliente in questione potrà immediatamente segnalarti al garante.

Stessa cosa quando vorrai cessare il rapporto con un tuo dipendente.

E tantomeno puoi pensare che, in occasione di un controllo a campione dello stesso garante, tu possa rispondere cose tipo “non sapevo che bisognasse fare questo e quello”.

La strategia del “vediamo come va” non è applicabile in un contesto simile, perché le sanzioni in gioco sono fatte per lasciare direttamente l’azienda a terra, come lo sventurato signore che ha dimenticato il cellulare acceso in valigia.

Con una sanzione pari al 4% del tuo fatturato e la possibile sospensione del diritto di trattamento di dati personali legati a clienti, dipendenti e fornitori, non puoi avere una seconda occasione.

Non è come quando prendi una sanzione fiscale e dici “vabe dai, non permetterò che succeda mai più”.

Perché la tua azienda, nel frattempo, rischia di non sopravvivere.

Farsi trovare impreparati il 25 di Maggio è una SCELTA IRREVERSIBILE, come quando stai su un aereo in volo a 10.000 metri di altezza.

E ne devi essere totalmente consapevole.

Mettersi a norma con il GDPR non è una cosa che puoi fare dalla sera alla mattina, quindi dimentica l’opzione del “lascio andare avanti gli altri e poi vedo se spendere i soldi”

Aderire al GDPR non è immediato come accendere un interruttore o installare un software schiacciando un po’ di volte velocemente sul tasto “avanti/avanti/avanti”.

Te lo dico per esperienza.

Mettere a norma un’impresa col GDPR richiede dalle tre alle nove settimane. Chi ti dice che ci vuole meno e che è semplice come prendere una supposta sedendotici sopra, semplicemente ti prende in giro e forse punta a rubarti i soldi.

E’ come pretendere di salire su un aereo che parte un’ora dopo, senza avere nemmeno tirato fuori la valigia dallo sgabuzzino, come potresti fare prendendo la macchina o al limite il treno.

Semplicemente, non puoi.

Ci sono tutta una serie di step organizzativi da implementare e talmente tante regole da rispettare, che ti precludono l’opzione di acquistare un volo a un’ora dalla partenza, mentre sei ancora a casa in pigiama. Con altri mezzi di trasporto questo è possibile, ma con l’aereo no. E nemmeno con il GDPR.

Ecco come puoi affrontare il GDPR con il Metodo Savino®, anche se sei in ritardo o hai già affidato i tuoi processi di Privacy ad altri fornitori o consulenti, sperando che svolgano bene il loro lavoro senza lasciarti nei guai

Le 154 consulenze GDPR svolte dal mio team, negli ultimi 60 giorni, ci hanno permesso anzitutto di consolidare l’applicazione del Metodo Savino® nel campo della Privacy e del nuovo regolamento europeo, stilando un modello di implementazione che permette di aiutare anche le aziende ritardatarie, o che addirittura lo faranno DOPO il 25 di Maggio.

Si tratta di creare un piano di intervento, capace di mettere al sicuro la tua azienda sugli elementi che abbiamo constatato essere più critici e più “aggredibili”, mettendo gradualmente al riparo la tua impresa dai rischi legati a possibili segnalazioni al Garante.

In questo modo, anche se occorrono dalle 3 alle 9 settimane per mettere interamente a norma l’impresa, possiamo ridurre in pochi giorni dell’80% il rischio di ricevere sanzioni nel giro di soli 12 giorni.

Non sarai comunque in regola in meno di 3 settimane, ma almeno avrai fatto un enorme passo avanti. E nelle settimane successive, avrai una totale messa in sicurezza dei tuoi processi legati al trattamento dei dati personali.

Delle 148 aziende che si sono rivolte, negli ultimi due mesi, a Savino Solution per il GDPR (6 delle 154 consulenze svolte sono state erogate per delle holding), il 68,7% aveva già chiesto consulenze di altri fornitori generici, non esperti in materia di dati informatici e digitalizzazione a norma e nel 94,2% dei casi, gli altri consulenti avevano lasciato dei buchi normativi in azienda a dir poco clamorosi.

Sono numeri scioccanti ed è per questo motivo che ti consiglio comunque di fare con il mio team un approfondimento veloce sullo stato di salute delle Privacy policies che la tua impresa si appresta ad applicare dopo il 25 Maggio, sia che tu non abbia fatto ancora niente sia che abbia già acquistato servizi e consulenze.

Quale occasione migliore del Dematerializzatore® Tour 2018 per capire se la tua impresa è pronta per il GDPR o se devi correre velocemente ai ripari, sapendo che mentre leggi questo articolo il Garante della Privacy ha a disposizione un budget di 2 milioni di euro
per fare controlli a tappeto

Come ho spiegato nel primo articolo di presentazione della nuova edizione del mio Tour, ho volutamente aspettato fin qui per partire con le 7 tappe del 2018.

Avevo bisogno di disporre degli ultimi riferimenti normativi, le ultime informazioni certe sul comportamento del garante e sulle scelte degli enti di governance europei.

Ma soprattutto non volevo dare alla mia concorrenza la possibilità di rubarmi queste informazioni, per utilizzarle nei loro workshop sul GDPR, che si sono succeduti uno dietro l’altro in questi mesi.

Del resto, tutti i sondaggi indicano chiaramente che tra il 25 Maggio e il 31 Dicembre 2018 solo il 50% delle aziende italiane sarà a norma rispetto al regolamento europeo.

La vera corsa contro il tempo inizierà dopo l’entrata in vigore della normativa, per questo motivo il mio programma prevede molte tappe a GDPR già esecutivo.

Non solo GDPR: quali approfondimenti rischi di perdere NON partecipando al Dematerializzatoure® Tour 2018

Partecipare a questa edizione potrebbe rivelarsi una delle scelte più lungimiranti che potresti aver fatto quest’anno sul piano professionale.

Dico seriamente.

Rispetto a tutti gli altri workshop, nessuno ha condensato insieme 3 ore così concentrate sui due grandi appuntamenti digitali di quest’anno.

Potrai uscire dalla sala con un’idea molto più chiara di tutte le mosse che devi predisporre per non farti trovare impreparato, o per verificare – in maniera molto più nitida – l’operato dei consulenti che hai ingaggiato per sistemare la Privacy.

Correlando il tutto con quanto devi assolutamente sapere sulla Fatturazione Elettronica, il grande appuntamento che ti aspetta per la seconda metà dell’anno.

Otterrai queste preziosissime informazioni attraverso l’unico evento “bidirezionale” sulla Digitalizzazione.

Un format grazie al quale sei tu il protagonista in sala, con i tuoi problemi reali e i tuoi dubbi che approfondirai insieme a me.

Guardando, così, con i tuoi occhi cosa sia questa materia tanto astratta che si chiama dematerializzazione.

Proprio per via di un format bidirezionale, che tende a renderti protagonista dell’evento, i posti DEVONO essere pochissimi. Prenota subito la tua poltrona nella città più vicina tra quelle dove si svolgerà il “Dematerializzatore® Tour”

Pensare un format in grado di restituirti esempi pratici presi dalla TUA quotidianità, con una sala piena di gente, sarebbe una contraddizione in termini.

A meno di non organizzare eventi di 8 ore, cosa impensabile per sia per il tempo che hai a disposizione – in quanto imprenditore – sia per non rendere l’evento stesso qualcosa di estremamente pesante.

Di contro, hai pochissimo margine di tempo prima che i posti finiscano perché per ogni tappa prevedo di creare delle “classi a numero chiuso”, con solo poche decine di imprenditori.

Vuoi sapere come prendere parte all’unico tour Bidirezionale sulla Digitalizzazione a norma?

Corri su ildematerializzatouretour.com

E segui le semplicissime istruzioni per lasciarmi la tua mail e ricevere, direttamente nella tua casella di posta, i dettagli sulle tappe, sulle locations e sulle modalità di iscrizione per bloccare immediatamente il tuo posto, nella città più vicina a te.

Clicca quindi sul tasto qui sotto, prima che le sale si riempiano.

Prendi il TUo Posto al Tour che è come se fosse un Corso
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Ci vediamo al Tour!

Nicola Savino
CEO Savino Solution
Ideatore del Metodo Savino®
Il primo metodo brevettato in Europa per l’implementazione di processi digitalizzati in ambito business

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