Nicola Savino relatore del seminario di Fondazione Saccone “Agricoltura 4.0: tra modelli di sviluppo sostenibile e blockchain”

Nicola Savino parteciperà in qualità di relatore al seminario promosso da Fondazione Saccone dal titolo “Agricoltura: tra modelli di sviluppo sostenibile e blockchain”. L’incontro si terrà martedì 17 settembre alle ore 18, presso la sede della Fondazione Saccone in via Giuseppe Ungaretti, 43 a Montecorvino Pugliano (località Pagliarone). Insieme a Nicola Savino, interverrà Marco Valerio Del Grosso, agronomo di fama internazionale.
Il seminario è gratuito, e si rivolge ai professionisti che operano nel settore dell’agrifood e agli imprenditori delle aziende di seconda, quarta e quinta gamma.
Il tema dell’innovazione tecnologica e dello sviluppo sostenibile applicato al settore dell’agrifood è sempre più al centro delle politiche comunitarie, che prediligono un approccio orientato ad interventi agronomici mirati ed efficienti, in grado di adeguarsi alle esigenze colturali e fisiche dei territori, salvaguardando la qualità dei prodotti e la sostenibilità ambientale.
L’Italia, pur attestandosi nella media Ue in termini di innovazione in ambito agricolo, resta indietro rispetto a Paesi come Olanda, Belgio, Germania e Danimarca che hanno investito importanti risorse in ricerca, sviluppo e organizzazione del lavoro.
Emerge, dunque, la necessità di una maggiore consapevolezza, da parte di professionisti ed imprenditori dell’agrifood, dei vantaggi assicurati dalle moderne metodiche e tecnologie finalizzate a migliorare resa e sostenibilità delle coltivazioni, qualità produttiva e processi di lavoro. In altre parole: Industria 4.0 applicata all’agricoltura.
In questo quadro si inserisce anche l’applicazione dell’innovativa tecnologia blockchain al settore agroalimentare, che permette di tracciare e certificare i prodotti dal sito di produzione fino all’industria di trasformazione. L’obiettivo è quello di garantirne la qualità ed il percorso di filiera, rispondendo all’esigenza di un maggiore commitment da parte dei consumatori e contrastando il fenomeno dell’Italian Sounding, che mette a rischio ogni anno decine di milioni di fatturato “Made In Italy”.