Entro il 25 Maggio dovrai essere pronto alla nuova PRIVACY (GDPR)! Scopri come esserlo e non rischiare multe fino al 4% del tuo fatturato


Cos’hanno in comune il GDPR e la mitica “Italia-Inghilterra 20-0 di Fantozzi”?
Premesso, io amo il mio paese.
E’ una terra fantastica, con dei luoghi incredibili, abitata da persone eccezionali che sono gli italiani. Categoria cui sono realmente fiero di appartenere.
Non si sa com’è, però, che all’avvicinarsi di un grande cambiamento, succeda sempre una cosa.
Con l’avvicinarsi della data fatidica, che sancisce un qualunque cambiamento programmato, l’italiano usa la sua inventiva per alimentare incredibili leggende, allo scopo di minare le certezze che – con fatica- la gente si costruisce per farsi una ragione di ciò che cambierà di lì a poco.
Perchè, non lo scopriamo certamente oggi: a noi i cambiamenti non ci piacciono.
Se fosse per noi, saremmo ancora all’età dell’Impero romano.
Ci sarebbero ancora il calesse, la penna, il calamaio e il weekend alle terme a gustare vini italiani e l’uva fantastica dei nostri vitigni.
Altro che internet e Amazon!
Con una capatina al Colosseo, la domenica pomeriggio, a vedere i leoni sgranocchiare qualche povero gladiatore.
Mi vengono in mente le scene del secondo film di Fantozzi, quando il mitico ragioniere viene chiamato dal suo capo a casa, il Sabato sera, mentre danno Italia-Inghilterra in TV.
Il povero Ugo è costretto ad abbandonare la sua poltrona in salotto, per andare a vedere “la corazzata Potemkin” insieme a tutti i suoi colleghi d’ufficio, precettati in massa dal perfido capo.
Arrivati all’auditorium, durante la proiezione, gli impiegati – isolati dal resto del mondo e impossibilitati a seguire la partita anche solo per radio – iniziano a far circolare strane notizie surreali sull’andamento della partita che si sta giocando, mentre loro sono intrappolati in quella maledetta sala buia e blindatissima.
La voce fuori campo di Paolo Villaggio che dice: “nel buio della sala, correvano voci pazzesche. Si diceva che l’Italia stava vincendo per 20 a 0 e che aveva segnato anche Zoff, di testa, su calcio d’angolo”, è passata alla storia.
Cosa c’è di così comico in questa scena, da essere rimasta impressa nell’immaginario collettivo di tantissime generazioni?
Semplicemente è un piccolo, comico, spaccato del modo in cui gli italiani si comportano.
Quando c’è un cambiamento funziona esattamente allo stesso modo. L’incertezza e il caos di opinioni, che ognuno di noi si sente in dovere di esprimere, creano la confusione più estrema.
Le opinioni, che generano una voluta e mirata confusione attorno al cambiamento, sono “il buio della sala” in cui vengono rinchiusi Fantozzi e i suoi colleghi.
Le voci su “Italia-Inghilterra 20 a 0″, con Zoff che segna di testa, sono le notizie incontrollate che si rincorrono, per seminare il panico e indurre tutti a credere che il cambiamento “non si deve fare”.
Ieri, a poco più di due mesi dall’entrata in vigore del GDPR, hanno cominciato a rincorrersi le voci sull’abrogazione della legge sulla Privacy.
In molti hanno esultato e tirato un sospiro di sollievo, perchè a noi i cambiamenti non ci piacciono. E stiamo sempre meglio quando tutto rimane com’è.
Sfortunatamente, per quei molti che hanno esultato, le cose non stanno affatto così.
Come ha spiegato Rossella poco fa, nel post precedente, il GDPR – il pacchetto di normative europee sulla privacy – rimane al suo posto.
Entro il 25 Maggio, la tua impresa dovrà necessariamente essere a norma, come da programma.
Come esperto del settore, è realmente mio preciso dovere metterti in guardia. Non farti cogliere impreparato, perchè il GDPR è qualcosa di molto più complesso rispetto agli altri adempimenti digitali di cui ci occupiamo, come la fatturazione elettronica o la conservazione sostitutiva.
Che, già di per se, non sono affatto uno scherzo.
Perchè il GDPR tocca moltissimi ambiti della tua azienda, e non solo (come si vuole pensare) il trattamento dei dati sensibili dei tuoi clienti.
Riguarda anche i dati sensibili dei tuoi dipendenti, dei tuoi fornitori. Chiunque, un giorno, potrebbe recapitarti una PEC con scritto “fammi vedere il tuo manuale della Privacy, mostrami quali sono i tuoi processi a norma se un domani volessi chiederti di cancellare ogni mia informazione”.
Quello che potrebbe succederti, se tu non rispondessi a questa PEC, è cosa nota.
Sanzioni amministrative, multe corrispondenti al 4% del tuo fatturato, fino a possibili ripercussioni penali.
Non voglio metterti paura, credimi. Io sono qui per dare, per quel che posso, il mio contributo alla digitalizzazione di questo paese meraviglioso che tanto teme i cambiamenti, anche quando non ce n’è bisogno.
E, in realtà, ti dico che non voglio metterti paura perché non c’è niente di cui aver paura. Il GDPR è una lista di regole da rispettare, niente di più. Nessuno deve avere paura di una lista.
Però non devi farti coinvolgere dalle “voci pazzesche che girano nel buio della sala”. Se non ti fai fregare dalle false notizie, che vogliono seminare il caos su questa novità normativa, allora andrà tutto bene.
Come puoi fare per essere davvero pronto in tempo per il 25 Maggio?
Puoi cercare su Google, col rischio di sintonizzarti su un canale sbagliato, dove ti daranno la radiocronaca di Italia-Inghilterra 20 a 0.
Oppure puoi farti rilasciare da me – e dal mio centro di competenze digitale – un attestato di salute sulla attuale gestione dei dati sensibili nella tua azienda, per capire cosa devi assolutamente correggere e cosa invece stai facendo già bene così.
Sappi che, purtroppo, non potrò fisiologicamente dare un attestato a chiunque ce lo richieda perchè, per quanta passione ci mettiamo, non possiamo arrivare ovunque.
Quindi, sto per rivelarti l’accesso al passaggio segreto che ti proietterà nella sfera di imprese che saranno pronte con il GDPR in tempo.
Se vuoi sistemare, in 15 giorni, ogni tuo problema e superare indenne il cambiamento portato dal GDPR in Italia, allora corri a scoprire l’unico strumento sul mercato che ti permette di ottenere tutto questo con il minimo sforzo.
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Nicola